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"Un fiume di luce nella notte di Fatima": La processione delle candele che ha riportato la serenità perduta ad Antonio

Di: Riccardo Bianco

Aggiornato: 30 Maggio 2025
7 minuti

"Dal pellegrinaggio sono tornato con una nuova serenità che tutti mi riconoscono."

Con queste parole Antonio, 65enne di Sondrio, descrive il frutto più evidente del suo recente viaggio a Fatima con Bianco Viaggi.

Una trasformazione interiore nata durante un momento specifico: la processione delle candele che ogni sera attraversa il Santuario e trasforma Fatima in "un pezzo di cielo sulla terra".

Processione notturna al Santuario di Fatima, con migliaia di pellegrini che tengono candele accese davanti alla Basilica di Nostra Signora del Rosario.

Quando le luci si spengono e migliaia di fiammelle illuminano Fatima

"Non ero preparato a ciò che avrei vissuto,"

confessa Antonio con voce ancora emozionata.

"Certo, avevo visto immagini della processione in televisione, ma viverla è tutta un'altra cosa."

La processione delle candele (o processione mariana con fiaccolata) è uno dei momenti più suggestivi e iconici di Fatima.

Ogni sera, soprattutto nei giorni di maggiore affluenza come il 13 di ogni mese, migliaia di pellegrini si radunano nell'immensa spianata del Santuario. Ognuno tiene in mano una candela protetta da un piccolo paralume di carta.

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"Arrivi che è ancora giorno,"

racconta Antonio,

"e quasi non ti accorgi delle candele che vengono distribuite. Poi, mentre il sole tramonta, cominci a vedere quelle fiammelle accendersi una dopo l'altra. È come assistere alla nascita di un nuovo cielo stellato."

Il momento che ha colpito maggiormente Antonio è stato quando, al calare completo dell'oscurità, le luci del Santuario si sono abbassate. "Improvvisamente, tutto è cambiato. L'unica luce proveniva da quelle migliaia di candele. Era come se la terra e il cielo si fossero fusi."

Antonio descrive l'effetto visivo con parole cariche di emozione:

"Immaginati un mare ondeggiante di piccole fiamme, che si muove lentamente nella notte. Da lontano sembra un fiume di luce che scorre, o una galassia in movimento. In quel momento, ho sentito di essere parte di qualcosa di infinitamente più grande di me."

La statua della Madonna di Fatima portata in processione tra un fiume di luce

La processione vera e propria inizia quando la statua della Madonna di Fatima viene portata dal suo luogo abituale, la Cappellina delle Apparizioni, attraverso l'ampia spianata del Santuario.

"Samuele, la nostra guida di Bianco Viaggi, ci aveva preparato per quel momento,"

ricorda Antonio.

"Ci aveva spiegato come posizionarci per avere la visuale migliore, non tanto della statua, quanto dell'effetto d'insieme: migliaia di candele che si muovono in perfetta armonia formando disegni di luce nella notte."

La statua della Madonna di Fatima, illuminata da potenti fari, sembra quasi galleggiare sopra questo mare di fiammelle.

"Ti dà la sensazione di vedere realmente la Madonna di Fatima camminare sulle acque,"

osserva Antonio.

"È qualcosa di profondamente simbolico: la luce divina che avanza in mezzo alle nostre piccole luci terrene."

Ogni candela rappresenta infatti una preghiera, un'intenzione, una speranza.

"Samuele ci aveva invitato a pensare alla nostra candela non come un semplice oggetto, ma come la materializzazione della nostra preghiera,"

spiega Antonio.

"Mentre la tenevo in mano, sentivo che rappresentava tutte le mie intenzioni, i miei desideri più profondi, le persone care per cui pregavo."

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L'esperienza di trasformazione personale tra le fiammelle

"È stato durante la processione, circondato da quel mare di candele, che ho sentito qualcosa rompersi dentro di me,"

confessa Antonio.

"Io, un uomo di 65 anni, abituato a controllare le mie emozioni, mi sono ritrovato con le guance bagnate di lacrime. La luce di migliaia di candele intorno a me sembrava penetrare anche nel mio cuore, illuminando angoli rimasti in ombra per troppo tempo."

In quell'atmosfera unica, Antonio ha sentito sciogliersi la ferita che portava con sé.

"È difficile da spiegare razionalmente. Non c'è stato un momento preciso, una rivelazione improvvisa. Era più come un graduale scioglimento, come se quella cera che colava dalla candela rappresentasse il mio risentimento che finalmente si dissolveva."

La candela, simbolo di preghiera ma anche di offerta di sé, è diventata per Antonio metafora della sua trasformazione personale.

"Come la candela si consuma per dare luce, ho capito che anch'io dovevo in qualche modo 'consumarmi', lasciare andare il risentimento che mi bruciava dentro, per ritrovare la luce della serenità."

Il canto dell'Ave Maria di Fatima in molteplici lingue nel bagliore delle candele

Mentre la processione avanza lentamente, illuminata solo dalle migliaia di fiammelle, l'Ave Maria viene recitata in diverse lingue, intervallata dal canto. Questo aspetto internazionale ha profondamente colpito Antonio.

"Ho sentito pregare in portoghese, italiano, inglese, spagnolo, polacco, persino in cinese,"

racconta.

"Eppure, stranamente, non c'era confusione. Era come se quelle lingue diverse formassero un'unica preghiera, comprensibile a un livello più profondo delle parole."

Samuele aveva spiegato al gruppo che questo rappresenta l'universalità del messaggio di Fatima e della Chiesa.

"Ci ha fatto notare come, nonostante le barriere linguistiche, tutti capivano esattamente quando era il momento di recitare e quando di cantare, quando camminare e quando fermarsi. C'era un'armonia che andava oltre le parole."

Per Antonio, musicista che ha suonato l'organo in chiesa per molti anni prima di abbandonare questa passione, l'esperienza musicale della processione è stata particolarmente significativa.

"Le melodie di Fatima sono semplici, ripetitive, quasi ipnotiche. L'Ave Maria di Fatima, in particolare, con quel suo ritornello 'Ave, Ave, Ave Maria', si imprime nell'anima. Mi sono sorpreso a cantarla anche dopo, tornato in albergo, e persino settimane dopo, tornato a casa."

Il canto, unito al movimento ondeggiante delle candele, creava un'atmosfera di straordinaria intensità spirituale.

"È come se il suono e la luce si fondessero,"

spiega Antonio.

"La voce delle persone e il bagliore delle candele sembravano una cosa sola, un'unica grande preghiera visibile e udibile."

Il percorso della processione: un cammino di luce nella notte di Fatima

La processione delle candele segue un percorso preciso all'interno del Santuario di Fatima.

Parte dalla Cappellina delle Apparizioni, attraversa la grande spianata, formando spesso figure geometriche o simboli religiosi visibili solo dall'alto, per poi tornare al punto di partenza.

"Samuele è stato straordinario nel preparaci,"

sottolinea Antonio.

"Ha saputo creare momenti di riflessione profonda anche nei luoghi più affollati. Prima della processione, ci ha invitato a pensare a un'intenzione specifica, qualcosa da affidare alla Madonna durante il cammino."

L'intenzione di Antonio era legata a un dolore personale che portava da anni.

"Non avevo detto a nessuno, nemmeno a mia moglie, che avrei portato quella intenzione particolare. Era una ferita che mi portavo dentro da quando, quindici anni prima, avevo litigato con il parroco e avevo abbandonato il servizio come organista. Ho affidato questa ferita alla Madonna di Fatima, chiedendole di aiutarmi a perdonare e a ritrovare la serenità."

Durante il percorso, mentre teneva la sua candela alta nella notte e camminava lentamente tra migliaia di altre fiammelle, Antonio ha sentito quella ferita iniziare a guarire.

"La candela che tenevo in mano sembrava assorbire il mio dolore. Vedevo la cera sciogliersi e gocciolare, e con essa sembrava sciogliersi anche il peso che portavo nel cuore."

Samuele aveva spiegato che in alcuni punti del percorso la processione rallenta, in altri si ferma per momenti di preghiera più intensa.

"C'è un momento particolarmente suggestivo,"

racconta Antonio,

"quando tutta la processione si ferma e le candele vengono alzate verso il cielo durante il canto. Migliaia di fiammelle elevate contemporaneamente creano una cupola di luce sopra la spianata. In quel momento, ho sentito che la mia preghiera, la mia piccola luce, si univa a quella degli altri in un'unica grande offerta."

L'esperienza di Bianco Viaggi: non semplici turisti, ma pellegrini

L'organizzazione del pellegrinaggio da parte di Bianco Viaggi ha fatto la differenza nell'esperienza di Antonio.

"La professionalità di Bianco Viaggi è nota a tutti nel mio gruppo parrocchiale, ma viverla in prima persona è stato ancora più impressionante," afferma.

Antonio apprezza particolarmente come l'agenzia abbia saputo bilanciare gli aspetti pratici e quelli spirituali del viaggio.

"Ci avevano preparato non solo logisticamente, ma anche interiormente. Prima di partire, ci hanno inviato materiale sul significato della processione delle candele, sulla storia delle apparizioni, persino i testi dei canti più comuni."

La scelta dell'alloggio, non troppo lontano dal Santuario, ha permesso al gruppo di partecipare alla processione più volte durante il soggiorno.

"Alcune agenzie ti portano alla processione una sola volta, come un'attrazione turistica da spuntare. Con Bianco Viaggi, invece, abbiamo potuto viverla in modi diversi: una sera partecipando attivamente nella processione, un'altra osservandola da una posizione privilegiata, un'altra ancora unendoci al gruppo di volontari che distribuiscono le candele."

Samuele, la guida, ha saputo adattare l'esperienza alle esigenze di ciascun pellegrino.

"Alcuni nel nostro gruppo avevano difficoltà a camminare per tutto il percorso della processione. Samuele ha trovato per loro posizioni ideali da cui vivere l'esperienza senza affaticarsi troppo, senza mai farli sentire esclusi."

Il ritorno a casa: un organista ritrovato

Il frutto più tangibile del pellegrinaggio di Antonio a Fatima si è manifestato al suo ritorno a Sondrio.

"Dal pellegrinaggio sono tornato con una nuova serenità che tutti mi riconoscono," racconta con un sorriso che illumina il suo volto.

Questa serenità si è tradotta in un gesto concreto che ha sorpreso la sua comunità parrocchiale:

"Ho ripreso a suonare l'organo in chiesa, una passione che avevo abbandonato quindici anni fa."

Quel vecchio litigio con il parroco, la ferita che aveva portato con sé a Fatima come intenzione speciale durante la processione, si è finalmente sanata. "Il parroco di allora non c'è più, è stato trasferito da anni. Ma il mio risentimento era rimasto, impedendomi di offrire nuovamente il mio servizio."

Al ritorno da Fatima, Antonio ha sentito l'impulso di contattare l'attuale parroco.

"Gli ho semplicemente detto: 'Se avete bisogno di un organista, io sono disponibile.' Era come se quelle parole non venissero da me, ma fossero ispirate da qualcosa di più grande."

La prima domenica in cui Antonio è tornato all'organo, molti parrocchiani si sono commossi.

"Alcuni anziani mi hanno abbracciato dopo la Messa, dicendomi che avevano pregato per anni perché tornassi a suonare. Non lo sapevo. Non immaginavo che la mia assenza avesse lasciato un tale vuoto."

La luce della Madonna di Fatima nella vita quotidiana

Oggi, Antonio parla del suo pellegrinaggio a Fatima come di un "prima e dopo" nella sua vita.

"Non è che tutto sia magicamente perfetto. La vita continua con le sue sfide quotidiane. Ma c'è una luce diversa con cui guardo le cose, la stessa luce che ho visto illuminare la Madonna di Fatima durante la processione."

Ha portato con sé un piccolo ricordo da Fatima: una candela simile a quella usata durante la processione.

"La tengo nel mio studio, vicino all'organo elettronico su cui pratico a casa. A volte la accendo mentre suono l'Ave Maria di Fatima, e mi sembra di essere ancora lì, immerso in quel fiume di luce, in quel 'pezzo di cielo sulla terra'."

Antonio ha anche iniziato a insegnare musica a un piccolo gruppo di giovani della parrocchia.

"È nato tutto spontaneamente. Ho proposto al parroco di formare qualche ragazzo all'organo, per garantire un futuro a questo servizio. Ora, ogni settimana, tre ragazzi vengono a casa mia per imparare. Vedo nei loro occhi la stessa passione che avevo io alla loro età."

La processione delle candele di Fatima, con la sua luce che si propaga di candela in candela nella notte, è diventata per Antonio un simbolo della sua rinnovata vocazione: passare la fiamma della musica sacra alle nuove generazioni.

"Quando vedo questi ragazzi imparare, penso a quella processione, a come una piccola fiamma può accenderne un'altra, e poi un'altra ancora, creando alla fine un mare di luce. Forse è questo il vero miracolo di Fatima nella mia vita."


Desideri vivere anche tu l'emozione della processione delle candele con la Madonna di Fatima?

Bianco Viaggi organizza pellegrinaggi a Fatima con guide esperte come Samuele, che sanno accompagnarti in questo cammino di luce e preghiera.

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