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Aljustrel: il villaggio dei pastorelli vicino al Santuario di Fatima dove Teresa ha trovato il suo coraggio

Di: Riccardo Bianco

Aggiornato: 30 Maggio 2025
13 minuti

"Dopo quel viaggio ho trovato il coraggio di lasciare un lavoro tossico e iniziare un'attività in proprio che ora va a gonfie vele."

Con queste parole Teresa, 48enne napoletana, sintetizza l'impatto profondo che il suo pellegrinaggio a Fatima con Bianco Viaggi ha avuto sulla sua vita.

Un cambiamento non nato nella grande Basilica o durante la processione delle candele al Santuario di Fatima, ma nella piccola frazione di Aljustrel, visitando le umili case dei tre pastorelli – Lucia, Francesco e Giacinta – che nel 1917 furono testimoni delle apparizioni della Madonna di Fatima.

I tre pastorelli di Fatima — Lucia dos Santos, Giacinta e Francesco Marto — in una storica fotografia in bianco e nero, scattata ad Aljustrel, il villaggio vicino al Santuario di Fatima.

Il villaggio dei pastorelli di Fatima: un luogo di semplice potenza

A soli due chilometri dal maestoso Santuario di Fatima, tra stradine sterrate e ulivi centenari, sorge il piccolo villaggio di Aljustrel.

Qui, nelle semplici case di pietra dei tre pastorelli Lucia, Francesco e Giacinta, Teresa ha scoperto qualcosa che cercava da anni: il coraggio di ascoltare la propria verità interiore, proprio come fecero quei bambini nel 1917.

"Visitare la casa di Lucia a Aljustrel, così vicina al Santuario di Fatima, mi ha fatto riflettere sulla semplicità di quei bambini che hanno ricevuto un messaggio così grande,"

racconta Teresa, ripensando al momento che ha segnato una svolta nella sua vita.

Aljustrel è una piccola frazione rurale a breve distanza dal celebre Santuario di Fatima.

Qui, all'inizio del XX secolo, vivevano le famiglie dei tre veggenti in tipiche case contadine portoghesi, semplici abitazioni di pietra che oggi sono state preservate e trasformate in piccoli musei aperti ai pellegrini che visitano Fatima.

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"Mara, la nostra guida di Bianco Viaggi, è riuscita a farci immergere completamente nell'atmosfera di Fatima di quel tempo,"

ricorda Teresa.

"Ci ha descritto nei minimi dettagli la vita quotidiana dei pastorelli di Fatima, le loro responsabilità, i loro giochi. Non era un'illustrazione turistica, ma un racconto vivo che ti faceva quasi sentire di essere lì, nel 1917, a osservare Lucia, Francesco e Giacinta nella loro normalità, prima che le apparizioni della Madonna di Fatima cambiassero tutto."

La casa di Lucia a Aljustrel: una lezione di essenzialità vicino al Santuario di Fatima

La casa di Lucia dos Santos, la maggiore dei tre pastorelli di Fatima, ha colpito Teresa in modo particolare. Conservata così com'era all'epoca delle apparizioni della Madonna di Fatima, questa abitazione rurale di Aljustrel mostra una povertà dignitosa e una straordinaria semplicità.

"La prima cosa che ti colpisce entrando nella casa di Lucia a Aljustrel è quanto sia piccola,"

osserva Teresa.

"Poche stanze, mobili essenziali, niente di superfluo. La camera dove dormiva Lucia con le sorelle aveva un letto che condividevano in più persone. Nella cucina, il focolare era il centro della casa, dove la famiglia si riuniva."

Ciò che ha fatto riflettere Teresa è stato il contrasto tra la modestia di quell'ambiente e la grandezza dell'esperienza spirituale vissuta dalla giovane veggente di Fatima.

"Mara ci ha spiegato che Lucia, quando cominciarono le apparizioni della Madonna a Fatima, aveva solo dieci anni. Era una bambina come tante, con le sue insicurezze, i suoi timori. Eppure, da quella semplicità è scaturito qualcosa che ha cambiato il mondo."

Questo contrasto ha fatto emergere in Teresa una domanda inquietante: quanto spesso permettiamo alle nostre circostanze esterne, alle nostre insicurezze o alla nostra autopercezione di limitare ciò che pensiamo di poter realizzare?

"Guardando quel piccolo letto nella casa di Lucia ad Aljustrel, quegli utensili rudimentali, mi sono chiesta: se una bambina di dieci anni, cresciuta in questa povertà, ha avuto il coraggio di sostenere la sua verità di fronte a un intero villaggio incredulo, persino di fronte alle autorità che l'hanno imprigionata, perché io, donna adulta con tutti i vantaggi del mondo moderno, dovrei avere paura di fare un cambiamento nella mia vita?"

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La cucina della famiglia Marto: dove si formò il carattere dei santi pastorelli di Fatima

La visita a Aljustrel è proseguita verso la casa della famiglia Marto, dove vivevano i cugini di Lucia, Francesco e Giacinta, oggi venerati come santi della Chiesa cattolica. Anche qui, l'atmosfera di semplicità e autenticità ha colpito Teresa.

"La cucina della casa dei Marto a Aljustrel mi ha fatto pensare a quanto la nostra vita moderna sia complicata artificialmente,"

riflette Teresa.

"C'era un piccolo tavolo, qualche utensile, un posto per il fuoco. Eppure, in quello spazio essenziale si formò il carattere di due bambini che sarebbero diventati i più giovani santi non martiri della Chiesa cattolica, dopo le apparizioni della Madonna di Fatima."

Mara, la guida di Bianco Viaggi, ha spiegato al gruppo come la fede semplice ma profonda fosse parte integrante della vita quotidiana di queste famiglie di Aljustrel, così vicine al luogo che sarebbe diventato il Santuario di Fatima.

"Non era una fede intellettuale o teologica,"

racconta Teresa.

"Era una fede vissuta, pratica, intrecciata con il lavoro nei campi, con la cura degli animali, con i ritmi delle stagioni."

Questo elemento ha fatto riflettere Teresa sulla complessità spesso eccessiva che diamo alle nostre decisioni di vita.

"Mi sono resa conto che stavo complicando troppo le cose. Da anni consideravo l'idea di lasciare il mio lavoro e mettermi in proprio, ma ero paralizzata da analisi infinite, da 'cosa succederebbe se', da preoccupazioni su cosa avrebbero pensato gli altri."

La semplicità dei pastorelli di Fatima si è trasformata per Teresa in un invito all'essenzialità anche nelle scelte di vita.

"Ho capito che a volte dobbiamo solo avere il coraggio di ascoltare ciò che sappiamo essere giusto per noi, senza sovrastrutture."

Il pozzo di Arneiro: dove l'angelo preparò i pastorelli per le apparizioni di Fatima

Un altro luogo di Aljustrel che ha profondamente toccato Teresa è stato il Poço do Arneiro, il pozzo dove, secondo la tradizione, l'Angelo della Pace apparve ai tre pastorelli nel 1916, un anno prima delle apparizioni della Madonna di Fatima.

"È un luogo semplice, un pozzo di pietra circondato da ulivi secolari,"

descrive Teresa.

"Mara ci ha spiegato che qui l'Angelo insegnò a Lucia, Francesco e Giacinta una preghiera e li preparò per ciò che sarebbe accaduto l'anno successivo alla Cova da Iria, dove oggi sorge il Santuario di Fatima."

Questo luogo ha un significato simbolico potente: prima di ricevere grandi messaggi o compiere grandi cambiamenti, c'è sempre un tempo di preparazione, spesso nascosto agli occhi degli altri.

"Mi ha fatto pensare a quanto, senza saperlo, anch'io ero stata preparata per il cambiamento che stavo per fare,"

riflette Teresa.

"Tutte le esperienze difficili nel mio vecchio lavoro, tutte le competenze che avevo dovuto sviluppare, persino le delusioni, stavano in realtà preparando il terreno per qualcosa di nuovo."

Seduta accanto a quel pozzo vicino al villaggio dei pastorelli di Fatima, Teresa ha sentito nascere dentro di sé una certezza: "Era il momento di smettere di aspettare il 'momento perfetto' e semplicemente fare il salto."

La prova della prigione: il coraggio incrollabile dei pastorelli di Fatima

Uno degli episodi più toccanti che Mara, la guida di Bianco Viaggi, ha condiviso durante la visita ad Aljustrel riguarda il coraggio straordinario mostrato dai tre pastorelli di Fatima nell'agosto del 1917.

"Questo episodio mi ha profondamente colpito,"

confessa Teresa.

"Mara ci ha raccontato che Lucia, Francesco e Giacinta erano stati prelevati dalle loro case qui ad Aljustrel, minacciati di morte, chiusi in una prigione con criminali adulti e sottoposti a interrogatori estenuanti. Le autorità locali volevano impedire loro di recarsi alla Cova da Iria per l'apparizione del 13 agosto."

Ciò che ha colpito Teresa è stata la fermezza di questi bambini: "Pensate, Lucia aveva solo 10 anni, Francesco 9 e la piccola Giacinta appena 7! Eppure, nessuno dei tre pastorelli di Fatima ha ceduto o ritrattato ciò che aveva visto, nonostante le minacce e la paura."

Osservando le semplici case di Aljustrel dove questi bambini erano cresciuti, Teresa ha riflettuto sulla fonte di tale coraggio: "Qui ad Aljustrel si percepisce chiaramente che la loro forza non veniva da circostanze esterne favorevoli o da posizioni di privilegio, ma da una profonda convinzione interiore."

Questa riflessione si è collegata direttamente alla situazione lavorativa di Teresa.

"Da anni cercavo di 'aggiustare' il mio lavoro, di renderlo sostenibile, di trovare compromessi. Ma forse la strada giusta non era aggiustare, ma cambiare completamente percorso, proprio come quei bambini di Aljustrel che non hanno mai rinunciato alla loro verità."

La via quotidiana dei pastorelli: da Aljustrel alla Cova da Iria

Un altro momento significativo della visita ad Aljustrel è stato percorrere il cammino che i pastorelli facevano quotidianamente con le loro pecore, partendo dalle loro case nel villaggio fino ai pascoli della Cova da Iria, dove oggi sorge il maestoso Santuario di Fatima.

"Camminare su quel sentiero ha reso tutto più reale,"

racconta Teresa.

"Mara ci ha fatto notare i piccoli dettagli: le pietre del selciato consunte da secoli di passi, gli ulivi che probabilmente erano già lì nel 1917, i muretti a secco costruiti dai contadini del luogo. Pensare che i piccoli piedi di Lucia, Francesco e Giacinta percorrevano quella strada ogni giorno, con il sole o con la pioggia, mi ha fatto sentire incredibilmente vicina alla loro esperienza."

Lungo il percorso, Mara ha condiviso con il gruppo aneddoti sulla vita quotidiana dei pastorelli di Aljustrel.

"Ci ha raccontato come i bambini spesso giocassero durante il tragitto, come Francesco suonasse il flauto per intrattenere le sorelle e i cugini, come Lucia fosse la leader naturale del gruppo nonostante la giovane età."

Durante questa passeggiata, Teresa ha riflettuto sul coraggio quotidiano dei tre pastorelli di Fatima.

"Non è stato solo il coraggio di un momento straordinario, di un'apparizione, ma il coraggio di ogni giorno: affrontare l'incredulità degli altri, le pressioni della famiglia, le domande insistenti dei vicini, persino le minacce. Lucia, Francesco e Giacinta hanno dovuto sostenere la loro verità giorno dopo giorno, tornando a casa qui ad Aljustrel e affrontando lo scetticismo."

Questo le ha fatto pensare al tipo di coraggio di cui aveva bisogno lei stessa nella sua vita professionale: "Non il coraggio eroico di un singolo momento, ma il coraggio quotidiano, persistente, di creare qualcosa di nuovo, giorno dopo giorno. Proprio come quei bambini di Aljustrel che, nonostante tutto, continuavano a prendersi cura delle loro pecore e a percorrere lo stesso sentiero, fedeli alla loro esperienza."

Il coraggio di Aljustrel nella vita moderna: l'eredità dei pastorelli di Fatima

Tornata a Napoli dopo il pellegrinaggio a Fatima e la visita alle case dei pastorelli di Aljustrel, Teresa non ha perso tempo nel mettere in pratica le lezioni apprese.

"È stato come se qualcosa si fosse sbloccato dentro di me visitando quei luoghi. Ho dato le dimissioni entro due settimane dal ritorno,"

racconta con un sorriso che illumina il suo volto.

Il lavoro che ha lasciato era ben retribuito ma ormai incompatibile con i suoi valori profondi.

"Era diventato tossico,"

spiega.

"Tante responsabilità, poca gratificazione, un ambiente competitivo malsano e, soprattutto, la sensazione di contribuire a qualcosa che in fondo non rispecchiava chi ero realmente."

Con un misto di paura ed entusiasmo, Teresa ha fatto il grande passo che rimandava da anni, ispirata dalla semplicità e dal coraggio dei pastorelli di Aljustrel: aprire la sua attività di consulenza nel campo della comunicazione.

"Ho iniziato in piccolo, utilizzando i contatti costruiti negli anni. All'inizio temevo che sarebbe stato difficile, invece le cose hanno preso velocemente il volo."

Oggi, a distanza di un anno dal pellegrinaggio ad Aljustrel, l'attività di Teresa "va a gonfie vele", come lei stessa afferma con una punta di orgoglio.

"Non è solo una questione economica, anche se guadagno più di prima. È la sensazione di fare qualcosa che ha senso per me, di avere il controllo del mio tempo, di poter scegliere i progetti e i clienti in linea con i miei valori."

Teresa vede un parallelismo diretto tra la sua trasformazione professionale e l'esperienza dei tre pastorelli di Aljustrel: "Proprio come Lucia, Francesco e Giacinta, che hanno avuto il coraggio di seguire la loro verità interiore nonostante le pressioni esterne, anch'io ho trovato la forza di ascoltare quella vocina interiore che da anni mi suggeriva che era tempo di cambiare."

Riflettendo sulla sua esperienza, Teresa è convinta che il messaggio di semplicità e coraggio che si respira visitando le case dei pastorelli di Aljustrel sia più che mai attuale nel mondo di oggi.

"Viviamo in un'epoca in cui tutto sembra complicato, in cui siamo sommersi da informazioni, opinioni, possibilità,"

osserva.

"Proprio per questo, la semplicità di Lucia, Francesco e Giacinta, la loro chiarezza interiore che ho potuto toccare con mano visitando le loro case ad Aljustrel, è un messaggio potentissimo per noi oggi."

Secondo Teresa, Aljustrel parla a chiunque si trovi di fronte a scelte importanti, a cambiamenti necessari ma difficili da intraprendere.

"Quelle semplici case ci ricordano che non servono grandi mezzi, titoli prestigiosi o circostanze perfette per fare qualcosa di significativo. Servono solo una convinzione profonda e il coraggio di seguirla, proprio come hanno fatto i pastorelli di Fatima."

La storia di Teresa dimostra come luoghi come Aljustrel possano parlare alle situazioni concrete della vita, anche in ambiti apparentemente lontani dalla spiritualità, come le scelte professionali.

"La spiritualità autentica non è mai separata dalla vita reale,"

conclude.

"Ciò che ho imparato visitando Aljustrel non riguarda solo la fede, ma il modo di stare nel mondo, di fare scelte autentiche, di avere il coraggio di essere fedeli a ciò che sentiamo giusto per noi, proprio come hanno fatto Lucia, Francesco e Giacinta."

I giochi dei pastorelli di Aljustrel: l'innocenza prima delle apparizioni

Uno degli aspetti più toccanti della visita ad Aljustrel è stata la scoperta dei semplici giochi e passatempi dei tre pastorelli prima che le apparizioni della Madonna di Fatima cambiassero per sempre le loro vite.

"Mara è stata straordinaria nel farci immaginare la vita quotidiana di questi bambini,"

racconta Teresa con emozione.

"Ci ha mostrato una piccola radura vicino alle case di Aljustrel dove Lucia, Francesco e Giacinta giocavano insieme agli altri bambini del villaggio."

In questa area, la guida di Bianco Viaggi ha spiegato al gruppo come i tre pastorelli di Fatima trascorressero il loro tempo libero.

"Ci ha raccontato che Lucia era appassionata di danze popolari e spesso organizzava piccoli balli con gli altri bambini. Francesco amava suonare un flauto rudimentale fatto di canna, e la piccola Giacinta adorava raccogliere fiori selvatici per farne coroncine."

Teresa è rimasta colpita dalla normalità di questi bambini: "Pensiamo spesso ai santi come a persone straordinarie fin dall'infanzia, ma la verità è che i pastorelli di Fatima erano bambini assolutamente normali di Aljustrel. Giocavano, litigavano, disobbedivano occasionalmente ai genitori, proprio come tutti i bambini."

Questa consapevolezza ha avuto un impatto profondo su Teresa: "Mi ha fatto capire che la santità non è qualcosa di distante dalla vita ordinaria. Anche nelle nostre vite apparentemente banali, possiamo essere chiamati a qualcosa di grande. Forse è proprio nella semplicità di Aljustrel che si è formata la capacità di questi bambini di accogliere un messaggio così importante."

Osservando i luoghi dei giochi infantili di Lucia, Francesco e Giacinta, Teresa ha trovato un altro parallelismo con la sua situazione: "Ho sempre pensato che per fare un grande cambiamento professionale avrei dovuto prima diventare qualcun altro, acquisire qualità che non avevo. Invece, proprio come quei bambini di Aljustrel che sono rimasti se stessi anche dopo le apparizioni della Madonna di Fatima, forse il mio compito era semplicemente essere autentica e fedele a me stessa."

Le lezioni di Aljustrel: cosa i pastorelli di Fatima hanno insegnato a Teresa

Il pellegrinaggio ad Aljustrel ha lasciato a Teresa molto più che semplici ricordi. Da quell'esperienza nelle case dei pastorelli di Fatima, ha tratto insegnamenti concreti che ha poi applicato nella sua nuova vita professionale.

"Visitando quegli ambienti semplici di Aljustrel, osservando gli oggetti quotidiani di Lucia, Francesco e Giacinta, ho capito alcune verità fondamentali che hanno cambiato il mio approccio al lavoro e alla vita," spiega Teresa.

La semplicità come chiarezza: "Le case dei pastorelli di Aljustrel mi hanno insegnato il valore dell'essenzialità. Tutto aveva uno scopo, niente era superfluo. Nella mia nuova attività cerco di applicare lo stesso principio: concentrarmi su ciò che davvero conta, eliminando distrazioni e complicazioni inutili. Ho imparato a dire 'no' a progetti che non risuonano con me, anche se ben pagati, proprio come i pastorelli di Fatima hanno saputo dire 'no' a chi cercava di far loro negare la loro esperienza."

L'autenticità come forza: "Mara ci ha raccontato che quando iniziarono le apparizioni a Fatima, molti abitanti del villaggio deridevano i pastorelli di Aljustrel. Sarebbe stato più facile per loro ritrattare, dire che era stato uno scherzo. Invece, Lucia, Francesco e Giacinta sono rimasti fermi nella loro verità. Oggi cerco di portare questa stessa autenticità nelle mie relazioni professionali, proponendo ciò in cui credo davvero, non ciò che penso vogliano sentirsi dire i clienti."

La perseveranza quotidiana: "Camminando lungo il sentiero che i pastorelli di Aljustrel percorrevano ogni giorno per raggiungere i pascoli, ho riflettuto sulla loro costanza. Tornavano alla Cova da Iria ogni 13 del mese nonostante le difficoltà, le minacce, lo scetticismo. Questo mi ricorda che costruire un'attività di valore richiede lo stesso tipo di perseveranza, specialmente nei giorni difficili quando i risultati non sono immediati."

La fiducia nell'intuizione: "I pastorelli di Fatima si sono fidati di ciò che avevano sperimentato, anche se era straordinario e difficile da spiegare agli altri. La storia delle loro vite ad Aljustrel mi ha insegnato a fidarmi della mia intuizione negli affari, di quel 'sesto senso' che spesso sa indicare la direzione giusta anche quando i dati oggettivi sembrano suggerire altro."

Questi principi, nati dall'osservazione della vita semplice dei pastorelli di Aljustrel, sono diventati per Teresa delle vere e proprie linee guida professionali, dimostrando come un'esperienza spirituale possa tradursi in applicazioni pratiche e concrete.

Bianco Viaggi: vivere Aljustrel in modo autentico

Il pellegrinaggio ad Aljustrel e al Santuario di Fatima è stato reso ancora più significativo dalla qualità dell'organizzazione proposta da Bianco Viaggi.

"Non conoscevo quest'agenzia, li ho scelti su consiglio della mia vicina di casa che aveva già visitato Fatima con loro. Che bella sorpresa! Ora capisco perché hanno così tanti clienti fedeli per i pellegrinaggi a Fatima,"

afferma Teresa.

Ciò che ha particolarmente apprezzato della visita ad Aljustrel è stata l'attenzione ai dettagli e la profondità dell'esperienza offerta.

"Mara, la nostra guida di Bianco Viaggi, non si è limitata a fornirci informazioni storiche sul Santuario di Fatima e sulle apparizioni. Ha saputo trasformare la visita alle case dei pastorelli in un'esperienza immersiva. Ci ha aiutato a entrare in contatto con l'essenza di Aljustrel, con lo spirito di Lucia, Francesco e Giacinta, raccontandoci aneddoti della loro vita quotidiana che non si trovano nelle guide turistiche."

Teresa sottolinea come la visita ad Aljustrel sia stata organizzata strategicamente.

"Mara conosceva perfettamente i flussi turistici di Fatima. Ha scelto di portarci ad Aljustrel in un orario in cui c'erano pochissimi altri gruppi, mentre la maggior parte dei pellegrini si trovava al Santuario. Questo ci ha permesso di vivere le case dei pastorelli con calma, di assaporarne il silenzio, di immergerci veramente nell'atmosfera di quel piccolo villaggio rurale."

Un altro aspetto che Teresa ha trovato particolarmente prezioso è stato il ritmo della visita.

"La guida ha saputo equilibrare magnificamente momenti di spiegazione e momenti di silenzio. Ci raccontava dettagli sulla vita dei pastorelli di Aljustrel, poi ci lasciava il tempo di esplorare, di sentire, di riflettere. Non c'era mai fretta, mai la sensazione di dover 'spuntare' un'altra attrazione dalla lista. È stato prezioso aver avuto quel tempo per me stessa nelle case di Lucia, Francesco e Giacinta."

"E poi i piccoli dettagli,"

aggiunge Teresa,

"come quando Mara ha portato con sé alcune foto d'epoca di Aljustrel, mostrandoci come appariva il villaggio nel 1917. O quando ci ha fatto assaggiare un dolce tipico che i bambini di Aljustrel mangiavano nelle occasioni speciali. Sono questi piccoli tocchi che hanno reso l'esperienza indimenticabile."

Visita Aljustrel e le case dei pastorelli di Fatima con Bianco Viaggi

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Bianco Viaggi organizza pellegrinaggi a Fatima con visite approfondite ad Aljustrel, guidate da accompagnatori esperti come Mara, che sanno farti immergere completamente nell'atmosfera autentica delle case di Lucia, Francesco e Giacinta.

Durante il pellegrinaggio avrai l'opportunità di:

  • Visitare le case originali dei pastorelli di Aljustrel, conservate esattamente come erano nel 1917
  • Camminare lungo lo stesso sentiero che percorrevano Lucia, Francesco e Giacinta per raggiungere la Cova da Iria
  • Scoprire il pozzo di Arneiro, dove avvenne la prima apparizione dell'Angelo ai pastorelli
  • Esplorare il villaggio di Aljustrel con calma, nei momenti di minor affluenza turistica
  • Conoscere aneddoti e dettagli sulla vita quotidiana dei tre pastorelli che non si trovano nelle guide turistiche

Questo pellegrinaggio non è solo un'esperienza spirituale, ma un'opportunità per riflettere sulla propria vita, trovare ispirazione e, forse, come è successo a Teresa, il coraggio di fare cambiamenti significativi.

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