Ti sei accorto che il Natale, spesso, scivola via senza toccarti. Regali, tavole piene, parole di rito. Dentro, però, resta una stanza vuota.
A Medjugorje questi giorni diventano essenziali: niente rumore, niente prove da dare.
Solo tu, la Madonna, e un cammino semplice.
La notte di Natale, la Messa di mezzanotte insieme ai parrocchiani, senza folle. Il 25, la Collina delle Apparizioni in silenzio: ascolti, consegni, ricominci.
Ogni anno, il giorno di Natale, la Madonna appare a Jakov; e come ogni 25 del mese, l’incontro con la Madonna attraverso Marija.
Non è un “Natale alternativo”: è il Natale intero.
Se lo senti, vieni. Il resto lo fa la Grazia.
23 dicembre — Il viaggio
Partiamo nel pomeriggio/sera. Puoi terminare il lavoro senza fretta. Riduci al mimino la richiesta di ferie e la tua assenza. Lo sappiamo è difficile staccare davvero.
Il pullman corre nel buio. Dal vetro vedi campi addormentati, qualche casa con una stella alla finestra, attraversi il nord est dell'Italia, la Slovenia, la Croazia...
In tasca il tuo Rosario: non lo stringevi così da anni. Al confine, poche luci e una brezza fredda quando scendi un attimo.
Qualcuno ti chiede il nome: lo dice piano, come per non romperlo. Siete in tanti eppure non c'è confusione, c'è discrezione.
Arrivi a Medjugorje quando il cielo è latte. E' l'alba.
Il campanile doppio di San Giacomo ti viene incontro.
In albergo ti accolgono come in famiglia. Una colazione accogliente e succulente. E poi Silenzio. Sì, senti che puoi posarti.
24 dicembre — La notte che cambia
La giornata è piena. Tutta già a Medjugorje, nei luoghi di apparizione, nei luoghi di benedizione.
La sera cammini verso la parrocchia. Il fiato fa nuvole, il passo è lento, le pietre sussurrano sotto le scarpe.
Dentro, luce calda.
Gente del posto, volti raccolti.
Nessuna vetrina.
Solo il Mistero.
Canti in croato e in italiano, mani che si scaldano tra il legno dei banchi.
Alla Messa di mezzanotte, ti inginocchi senza forzarti: è naturale.
Non devi “sentire” niente; eppure qualcosa si scioglie.
All’uscita, le stelle sembrano più basse. “Sretan Božić”, ti dice un anziano.
Rispondi con un sorriso che non ti ricordavi.
25 dicembre — La Collina all’alba
La mattina, il paese è quasi immobile.
Salendo il Podbrdo, i sassi sotto le suole fanno il loro rosario.
Tra le dita, il tuo.
Ti fermi dove finora non ti eri mai fermato: non a metà strada, ma dentro.
Dici poche parole, o nessuna.
Guardi la valle e la consegni.
Secondo la tradizione, oggi la Madonna appare a Jakov; e come ogni 25 del mese, c’è l’incontro attraverso Marija.
Tu non cerchi segni: ti accorgi di esserci, eppure accadono. È abbastanza.
25 dicembre — Il pranzo solenne (senza rumore)
Un tavolo semplice, tovaglia chiara. Pane caldo, antipasti, primo, secondo, dolci tradizionali.
Ci sono famiglie con bambini che ridono piano, un ragazzo partito da solo, una donna che tiene la foto di sua madre nel portafoglio.
Nessuno fa domande, ognuno sa restare.
Puoi stare in silenzio senza giustificarti.
Qualcuno dice “grazie” prima di mangiare.
È un grazie che ti riguarda.
Il pomeriggio — Tempo vero
Parrocchia, Adorazione, una confessione che avevi rimandato. Cammini per la via che porta alla chiesa; nella tasca, un biglietto con due nomi da affidare.
Ti siedi in fondo, lasci che le ore scendano come neve che non fa rumore.
Capisci che non sei venuto a “cambiare vita”: sei venuto a ricominciare a viverla.
26 dicembre — La partenza
Raccogli la borsa. In tasca metti un sassolino della Collina, non come trofeo ma come memoria.
Torni a salutare la Chiesa di San Giacomo; una candela piccola, una fiamma che basta. Celebrate ancora la Messa. E poi si parte.
Sul pullman, le luci scivolano di nuovo sul vetro. Non pensi a cosa racconterai.
Pensi a chi sarai quando scenderai.
