Chiamaci: 
02 87177099

Collevalenza, il dono della vita: la storia di Anna e Marco

Di: Riccardo

Aggiornato: 27 Agosto 2025
3 minuti
Indice

Anni d’attesa, cure, porte chiuse. Una zia che sussurra “andate a cercare la pace”. Collevalenza, l’acqua, il pianto che libera. E una bambina nata nel giorno di Madre Speranza.

Un sogno che non si spegne

“Ci siamo sposati giovani, pieni di sogni,” dice Anna, 38 anni. “Pensavamo che avere figli sarebbe stata la cosa più naturale del mondo.” I primi tempi scorrono leggeri; poi arrivano le visite, gli esami, la diagnosi che non consola: infertilità idiopatica. “È frustrante quando non hai un nemico da nominare,” confida. Non c’è un perché da combattere: c’è solo un tempo che si allunga senza risposte.

Il calvario dei trattamenti (e quello del cuore)

Cure ormonali, inseminazioni, due FIVET: ogni tentativo è una salita. Le spese crescono; anche la distanza tra Anna e Marco. “La nostra intimità era diventata un elenco di procedure,” raccontano. E poi le feste di famiglia: sorrisi stretti, domande stonate, battesimi evitati. “Ogni mese sperare e poi ricominciare da capo,” dice Marco. È una stanchezza che non urla: rosicchia.

La voce di una zia (e una frase che resta)

La svolta non arriva in clinica ma su una panca di chiesa. Zia Teresa, donna di fede tersa, non propone “ricette miracolose”: “Andate a Collevalenza. Non per ottenere, ma per trovare pace.” Nessuna illusione, nessuna promessa. Solo un invito a respirare in un luogo dove qualcuno capisce prima ancora che tu spieghi.

L’arrivo al Santuario: riconoscersi attesi

Varcata la soglia del Santuario dell’Amore Misericordioso, Anna avverte una pace diversa: non è l’ospedale dei corridoi freddi. Le suore accolgono con delicatezza: ascoltano, orientano, non invadono. “Sembrava sapessero senza bisogno di parole,” dice Marco. È la prima fessura di luce dopo anni.

Le piscine: il pianto che libera

La preparazione alle piscine non promette miracoli. “Ci hanno aiutati a guardare la nostra storia con occhi nuovi,” ricorda Anna. L’immersione è il cuore del racconto: acqua, mani che sostengono, silenzio. “Ho pianto tutte le lacrime trattenute per anni,” dice con la voce che trema. “Per la prima volta non ho chiesto un figlio; ho chiesto di accettare la volontà di Dio.”
Marco, accanto, sente un peso scendere: “Per la prima volta in dieci anni, ho capito che potevamo essere pieni anche senza figli.” Non è rassegnazione: è abbandono fiducioso.

Il ritorno: imparare a vivere di nuovo

A casa non cambia “tutto e subito”. Cambia il verso. Si ricomincia a ridere, a fare progetti che non ruotano attorno ai cicli, a riconoscere il bene fuori dai referti. Anna e Marco sospendono i trattamenti: non per resa, ma per pace. Il loro amore torna ad avere la forma di due persone intere, non di due pazienti sotto calendario.

Tre mesi dopo: lo stupore

Un ritardo. Un test. “Positivo,” sussurra Anna. Lo rifà tre volte. Sempre positivo. La gravidanza scorre bene; i medici sono prudenti e sinceri: “non sappiamo spiegare”. In casa non si fanno proclami: si impara a ringraziare piano, giorno per giorno.

L’8 febbraio

La bambina nasce l’8 febbraio, festa di Madre Speranza. “Non poteva chiamarsi che Speranza,” sorride Anna. Il nome non è un trofeo: è una memoria. Memoria del pianto nell’acqua, della frase della zia, del passo riconsegnato alla vita.

Gratis e senza impegno richiedi informazioni sui nostri pellegrinaggi.

Oggi: una gratitudine che diventa strada

Oggi la famiglia torna spesso a Collevalenza. Accendono una candela, dicono un grazie che non si consuma. A volte accompagnano altre coppie: non fanno promesse, non insegnano formule. Ascoltano. Raccontano che a volte il miracolo non è ottenere ciò che desideri ma trovare pace, e che, proprio in quella pace, la vita può riaprirsi dove non guardavi più.

Nota di identità

Questa è una storia vera. Qui cura, tempo e preghiera hanno camminato insieme. Collevalenza non è una bacchetta magica: è un luogo che illumina la storia. Non promettiamo nulla; raccontiamo strade percorribili, dove la gratitudine impara il passo del quotidiano.

Vedi 1 partenze >>
crossmenu