I nostri pellegrinaggi a Collevalenza ti conducono nel cuore di un mistero che continua a richiamare migliaia di fedeli: il Santuario dell'Amore Misericordioso, dove l'acqua diventa strumento tangibile di guarigione divina.
Qui, in questo angolo dell'Umbria, Madre Speranza ha ricevuto il dono straordinario di far sgorgare una sorgente prodigiosa che, come le acque di Lourdes, porta sollievo a chi soffre nel corpo e nello spirito.
Quando la suora spagnola giunse in questa boscaglia negli anni '50, fu guidata da una visione celeste a costruire non solo un santuario, ma anche le speciali piscine dove l'acqua miracolosa continua a operare guarigioni documentate.
Ogni giorno, pellegrini si immergono in queste acque benedette o le bevono con fede, sperimentando quella misericordia divina che Madre Speranza ha testimoniato fino alla sua morte nel 1983.
Il Santuario, con la sua imponente basilica e l'atmosfera di pace profonda, rimane un faro di speranza dove l'Amore Misericordioso del Padre si manifesta ancora oggi attraverso segni concreti che toccano i cuori e rinnovano la fede di chi vi si reca con cuore aperto.
Collevalenza è un borgo medievale a 7 chilometri da Todi in Umbria.
Nei disegni di Dio Collevalenza, che fino allora aveva attirato gente con il suo “roccolo” per prendere uccelli (era un favorevole luogo di caccia), d’ora in poi sarebbe dovuta diventare il “roccolo” della Misericordia di Dio.
Il progetto di Madre Speranza era questo: Dio doveva essere conosciuto non come un giudice pronto a giudicare e infliggere un castigo, ma come un padre buono che sta ad aspettare il figlio prodigo, come un amico fedele disposto a soccorrere, aiutare, scusare, sacrificarsi.
Le piscine ora sono aperte e si può vivere il rito della Liturgia dell’Acqua.
Si va in pellegrinaggio a Collevalenza soprattutto per la presenza di piscine alimentate da un’acqua miracolosa.
Si trova infatti nel complesso del Santuario un pozzo profondo 122 metri fatto scavare da Madre Speranza nel luogo preciso per cui ha avuto l'ispirazione.
Madre Speranza parlando di questo segno voluto dal Signore diceva:
“Per mezzo di quest'acqua si rinnoveranno prodigi, cioè si opereranno guarigioni da gravi infermità, anche incurabili.”
Tra queste malattie che la scienza umana non sa curare, lei nominava espressamente la paralisi, il cancro e la leucemia.
E’ bene precisare - e noi ci teniamo e crediamo fortemente - come l’acqua del santuario vada considerata come uno strumento di grazia e mai come un talismano o peggio un presidio medico sostitutivo.
L’esperienza in quel luogo sarà sempre e comunque un momento di pace e sollievo.